Albori
tra i borghi più belli d'Italia
Il borgo
Albori è un piccolo borgo arroccato sulle colline della Costiera Amalfitana: dista solo 2 km da Vietri sul Mare ma sembra un mondo a parte. Sorgendo a 264 metri s.l.m., si affaccia su un'insenatura che proietta lo sguardo sul vasto blu del mare e sulle verdi pendici del monte Falerio. Annoverato nella lista de "I cento borghi più belli d'Italia", le sue stradine, strette e serpeggianti, le case costruite con maestria in pietra e calce e i tetti di tegole napoletane raccontano una storia secolare di comunità, tradizione e resilienza.
La vivacità cromatica delle abitazioni, un tempo baluardo per i marinai per riconoscere la propria casa da lontano, oggi testimonia il legame indissolubile di Albori con il mare.
La storia del nome Albori è avvolta in fascino e mistero, con diverse teorie che cercano di spiegare le sue origini. Una delle ipotesi più affascinanti è quella che collega il nome a "Arvo", un argonauta della mitologia greca, che si sarebbe stabilito in queste terre dopo una tempesta. Un'altra origine potrebbe essere "Albolo", un nome di derivazione gotica o longobarda. Altre teorie suggeriscono che il nome possa derivare da "albores" (alberi in latino), evidenziando la lussureggiante vegetazione della zona, o da "Albola", una fonte di acqua minerale presente nell'area.
Vicoli e viuzze
Attraversare Albori è un'esperienza che tocca l'anima. I vicoli e le viuzze del borgo, con il loro intreccio di case e strade, si snodano come un labirinto che cattura e incanta. Alcune vie sono caratterizzate da archi e volte, elementi architettonici che parlano di un passato in cui la difesa e la comunità erano essenziali. Gli slarghi, piccole piazze dove gli abitanti si ritrovano, sono il cuore pulsante della vita sociale di Albori, luoghi dove si intrecciano storie e si condividono momenti.
Passeggiando lungo Via Capodimuro, si ha la sensazione di viaggiare nel tempo. Questa strada non solo attraversa il borgo, ma ne racconta la storia, collegando Albori con Raito e Vietri sul Mare. Il percorso è arricchito dal profumo inebriante dei limoni e dalla vegetazione lussureggiante, tipica della costiera, che avvolge il viandante in un abbraccio naturale.
Albori, con la sua unione di mare e montagna, la sua storia ricca e la sua architettura caratteristica, è un borgo che offre non solo una pausa dal caos della vita moderna, ma anche un viaggio autentico in un angolo di Italia che ha saputo conservare la sua anima e la sua bellezza.
La Chiesa di Santa Margherita
La chiesa di Santa Margherita, situata al centro di Albori, è un prezioso esempio di architettura barocca del '600.
Questo luogo sacro, intitolato alla giovane martire di Antiochia, si impone nella piazza del borgo, estesa su gradoni, offrendo una vista panoramica sul paesaggio costiero.
Gli interni della chiesa sono suddivisi in tre navate e impreziositi da un arco trionfale barocco, mentre gli affreschi e le pale d'altare seguono la tradizione della scuola barocca napoletana e campana, con opere di artisti rinomati come Belisario Corenzio e Solimena.
Il piazzale antistante la chiesa è arricchito da maioliche realizzate sia da maestri ceramisti affermati che da giovani apprendisti. Accanto alla chiesa si trova un sentiero che conduce a un punto panoramico e a una cappella dedicata a Santa Margherita, da cui è possibile godere di una visione completa del paesaggio.
Questo percorso naturale collega il borgo alla frazione di Iaconti, immergendo i visitatori nella bellezza e nella storia di Albori.
L'oasi e il parco Croce
Il Parco Croce di Albori, oasi WWF Italia è un gioiello di natura e storia. Questa oasi, donata al WWF nel marzo del 2000 da Silvia Croce, figlia del celebre filosofo Benedetto Croce, è un esempio significativo di conservazione ambientale e di rispetto per il patrimonio naturale.
Estendendosi per circa 0,3 ettari ai piedi del Monte Falerio, il Parco Croce si distingue per la sua ricca biodiversità e la sua posizione unica. Una parte dell'oasi è caratterizzata da macchia mediterranea con una varietà di specie vegetali tipiche dell'area, come il leccio, il corbezzolo, la ginestra, il mirto, la fillirea, l'alloro, l'erica arborea, il rosmarino e il timo. L'altra parte del parco è formata dalle caratteristiche terrazze della Costiera Amalfitana, coltivate a vitigni e alberi da frutto, che offrono uno splendido panorama sul Golfo di Salerno.
All'interno del Parco Croce si trova la sorgente "Il Cesare", un luogo di particolare interesse naturalistico. Quest'area è adornata da rocce umide decorate con ciuffi di capelvenere, e ospita la pianta carnivora Pinguicola hirtiflora, nascosta nei suoi angoli più segreti. L'oasi è un habitat ideale per diverse specie di uccelli, tra cui falchi pellegrini, corvi imperiali, poiane, gheppi, sparvieri, allocchi, civette e passeriformi tipici della macchia, come l’occhiocotto. Tra i mammiferi presenti nel parco, si possono incontrare volpi, cinghiali, tassi e faine, mentre tra i rettili si annoverano il cervone e la natrice. Gli anfibi, come la salamandrina dagli occhiali, offrono un ulteriore spunto di interesse per gli appassionati di natura.